Diversamente Onlus presenta

Aut “Out” Aut

Il festival Letterario sulle diversità e sull’abitare, intorno alla Legge n112/2016 sul dopo di noi

Il festival letterario Aut “Out”Aut è un progetto artistico itinerante che segue un percorso culturale e sociale sulle tracce dell’autismo, con l’intento di promuovere progetti di vita concreti per ogni singola persona autistica a sostegno e integrazione della legge sul dopo di noi (n.112/2016).

Aut “Out”Aut prende il suo nome dal concetto espresso dal filosofo Soren Kierkegaard (l’Enter-Eller, detto anche Aut Aut), in cui della vita si evidenziano due stadi: l’uno si fonda sull’indifferenza nei confronti dei principi e dei doveri morali, nel nostro caso, l’indifferenza verso le diversità e il disagio che ne deriva; l’altro, sul dovere etico e sulla responsabilità con la consapevolezza, per noi dell’associazione Diversamente Odv, che le arti tornino a sostenere il sociale.
L’Out che separa i due Aut è quel “fuori” che tiene uniti i due estremi del concetto, in cui abitano le differenze e le particolarità che identificano ogni singola persona.

Aut “Out”Aut parte da qui: per capire le persone non le si può rinchiudere in un etichetta che le generalizza. Ogni persona ha diritto di essere riconosciuta come tale, con le sue specifiche caratteristiche. Non è esatto, quindi, parlare di autistici, come categoria astratta, ma porre l’attenzione sul concetto di persona: se ogni persona è diversa da un’altra, una persona autistica è diversa da un’altra persona autistica. Ogni persona autistica ha la sua identità che può assumere
molteplici sfaccettature. Il festival letterario Aut “Out”Aut si occuperà di questa molteplicità. E lo farà in un modo del tutto nuovo attraverso la letteratura, insieme alla poesia, al teatro e alla musica. I libri presentati e i loro autori permetteranno una visione più ampia del dialogo sulle diversità che tocchi corde universali.

Le fasi del progetto

Aut “Out” Aut si articolerà in tre fasi fondamentali:

  1. Incontri con gli autori. Dialogare sui temi che riguardano alcuni aspetti della vita delle persone autistiche e non: l’Altro e le sue solitudini, l’Immagine e la sua rappresentazione, l’Oggetto e il suo raffigurarsi, il Suono e il suo diffondersi, lo Spazio e il suo estendersi. Ogni autore sarà parte di una performance che va oltre l’incontro, con attori, performer e musicisti.
  2. Predisposizione e redazione di un progetto di vita futura per alcune  persone adulte autistiche presenti nella città in cui si svolgeranno le performance, in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali del comune, grazie al coinvolgimento di psicologi, ingegneri e della famiglia dell’interessato a cui sarà consegnato il progetto.
    Ogni progetto prevederà: a) un percorso per promuovere lo sviluppo delle capacità funzionali ad una vita indipendente, come le autonomie nella cura di sé e della casa, abilità sociali e relazionali, fino alla capacità di strutturare in modo piacevole il tempo libero; b) la riorganizzazione degli spazi vitali nella propria casa se funzionali al progetto di vita indipendente.
  3. Intorno a ognuna delle performance, in collaborazione con il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell’Università di Cagliari, le biblioteche e altri centri culturali, si svolgeranno seminari e inviti alla lettura a tema che coinvolgeranno gli autori ospiti del festival, oltre a discussioni con esperti in ambito psicologico, del settore urbanistico e architettonico, per la presentazione di idee e progetti per lo sviluppo della città o del paese e dell’edilizia abitativa in rapporto alle esigenze specifiche delle persone con disabilità, con particolare attenzione alle persone con autismo.

Contestualmente, Aut“Out”Aut, sarà un’occasione per ragionare sull’attuabilità della Legge n.112/2016 e di verificarne i progressi, analizzando le proposte messe in atto negli anni e considerando i continui e possibili miglioramenti futuri – quante soluzioni concrete sono state attuate, in che modo, se hanno funzionato e come si possono migliorare, focalizzandosi su ogni singola persona in relazione a se
stessa e alle sue specifiche caratteristiche ed esigenze per il
paese o per la città in cui vive. La Legge sul Dopo di noi (n.112/2016) nasce per riconoscere una serie di diritti alle persone gravemente disabili, costretti a vivere senza la presenza di familiari che possono prendersene cura. Obiettivo primario della legge è quello di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità: dalla concessione di maggiori agevolazioni fiscali all’estensione di alcune esenzioni in merito all’imposta di successione e
donazione ai negozi giuridici, ivi compresi i trust, istituiti a favore di soggetti con disabilità grave. Al fine di dare attuazione alle finalità su esposte, la Legge n.112/2016 ha previsto l’istituzione del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.
Il Fondo ha la finalità di:
– attivare e potenziare programmi di intervento volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e che tengano conto anche delle migliori
opportunità offerte dalle nuove tecnologie, al fine di impedire l’isolamento delle persone con disabilità;
– realizzare interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza;
– realizzare interventi innovativi di residenzialità per le persone di cui all’articolo 1, comma 2, volti alla creazione di soluzioni “alloggiative” di tipo familiare e di cohousing, che possono comprendere il pagamento degli oneri di acquisto, di locazione, di ristrutturazione e di messa in opera degli impianti e delle attrezzature necessari per il funzionamento degli alloggi medesimi, anche sostenendo forme di mutuo aiuto tra persone con disabilità;
– sviluppare programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile delle persone con disabilità grave.

Il nostro auspicio è che Aut “Out”Aut possa diventare un modello per lo sviluppo di progetti di vita delle persone adulte autistiche, attraverso l’ascolto della loro voce e di quella delle loro famiglie, il coinvolgimento della comunità, la sinergia tra istituzioni e l’impegno di molteplici professionalità, che si incontrano e si ritrovano nelle arti, grazie alla letteratura.