Aut Aut è un progetto artistico itinerante che fa tappa nei festival letterari, musicali e teatrali della Sardegna, lungo un percorso culturale e sociale sulle tracce dell’autismo, con l’intento di promuovere progetti concreti a sostegno del dopo di noi per le persone con autismo (Legge n.112/2016).
Ogni performance di Aut Aut si articola in un incontro con poeti, musicisti, scrittori, attori ma anche architetti, ingegneri, filosofi, esperti in ambito clinico ed educativo, sportivi, genitori, insegnanti e cittadini in generale. Tutto ruota intorno al concetto di persona, espresso attraverso l’arte. È soprattutto un incontro, esso stesso, fra persone: quel poeta, quell’architetto, quel musicista etc. che ragionano su idee e azioni a sostegno del progetto di vita di quella persona con autismo, che le vuole prendere in considerazione.
Una performance, come una è la mano che si apre e che si chiude, per accogliere, per afferrare ciò che sfugge, come i diritti degli esseri umani, di ogni singola persona con autismo e non, soprattutto di quelli che rimangono invisibili, i disabili sociali, a cui vogliamo tendere la mano dell’immaginare, del fare, e del costruire e rendere meno scontato quel futuro che li aspetta, quando chi se ne occupa oggi non potrà più farlo domani. Come una mano che, chiudendosi, respinge ciò che finora non è andato per il meglio; a cominciare da quell’odiosa generalizzazione in categorie che svilisce le persone stesse che purtroppo ci rientrano (quella degli autistici, che di per sé, non esiste, in quanto eventualmente formata da più “autismi”, diversi fra loro) e dalla difficoltà che incontra l’attuazione della legge sul dopo di noi.
Aut Aut – questo contenitore a forma di mano – si prefigge di ragionare sull’attuabilità della Legge n.112/2016 e di verificarne i progressi, analizzando le proposte messe in atto negli anni e considerando i continui e possibili miglioramenti futuri – quante soluzioni concrete sono state attuate, in che modo, se hanno funzionato e come si possono migliorare, focalizzandosi su ogni singola persona in relazione a se stessa e con le sue specifiche caratteristiche, le sue esigenze nel paese o nella città in cui vive.
Festival MondoEco, 3° edizione
https://www.festivalmondoeco.it/programma/
Prima performance del Progetto Aut Aut
Sabato 29 ottobre 2022
Il crogiuolo, centro di intervento teatrale diretto da Rita Atzeri ospita al Festival MondoEco, per la prima performance del progetto Aut Aut Franco Buffoni, poeta, traduttore, accademico, saggista dalle numerose pubblicazioni, insignito di prestigiosi premi(2).
Aula Magna Capitini, Facolta Studi Umanistici, ore 10
Dialoghi sulle identità negate, seminario in collaborazione con la Prof. Roberta Fadda, Professore Associato di Psicologia dello
Sviluppo e dell’Educazione del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia, Università degli Studi di Cagliari.
Durante il seminario, Franco Buffoni dialogherà con Alessandro Muroni sul tema dell’origine sociale dell’identità e del diritto delle persone ad essere sé stesse. Saranno considerate le sfide che le persone devono affrontate per essere capite e trattate per quello che sono, nel rispetto della propria identità e della dignità di ognuno.
L’evento sarà anche online al seguente link:
https://us06web.zoom.us/j/82015269198?pwd=cytDMlYvNkpmenBmbU03QXo3MUJHZz09
Per informazioni: Prof. Roberta Fadda – robfadda@unica.it
Casa Saddi, via Toti, 24, Pirri, ore 18
Vite Negate, presentazione performativa del libro di Franco Buffoni
Un contributo alla ricostruzione e alla trasmissione della storia dell’omosessualità, intesa come tassello essenziale per una solida coscienza identitaria e di comunità. E’ saggio biografico che si pone in ideale linea di continuità con Due pub, tre poeti e un desiderio (Marcos y Marcos, 2019) e Silvia è un Anagramma (Marcos y Marcos, 2020). Avere il ricordo del proprio passato
ha un valore essenziale. È ciò che fa una comunità. È il valore della storia. E la storia non si eredita: si impara, la si costruisce. Questo, per gli omosessuali, significa risalire nel tempo fino agli arrusi siciliani, ai ricchioni napoletani, alle checche milanesi. Indietro, indietro attraverso i versi barocchi, i quadri del Rinascimento, il Brunetto dantesco; indietro a Orazio e
Catullo, al cinedo della Grecia classica immortalato nella produzione vascolare, agli affreschi etruschi, ai bassorilievi persiani… Solitamente si diceche la cultura, di qualsiasi tipo, si trasmette di padre in figlio. Chi si è effettivamente preso cura – in passato – del passaggio dei saperi da una generazione all’altra di omosessuali?
Performance sul libro Vite Negate Franco Buffoni è stato invitato a casa da Alessandro Muroni per parlare, in amicizia, del suo libro Vite negate, una raccolta di storie che narrano di persone omosessuali – poeti, scrittori, sportivi, persone qualunque – che
hanno dovuto vivere la propria vita negando la stessa, a causa di una società che, nei secoli, non li aveva previsti.
Alessandro abita la sua casa con il figlio Luigi, una persona adulta autistica. Il tema inconsapevole del loro incontro sarà l’Altro, nello spazio come luogo, nelle immagini, nel suono e nelle parole.